VISITA STUDIO “GHETTO OUT”: UN PROGETTO DI SUCCESSO, GRAZIE A…

La Visita Studio realizzata all’interno del progetto europeo “GHETTO OUT”: (finanziato dal programma Erasmus Plus) è stata un successo a detta di tutti i partecipanti.

Avevamo parlato del progetto e dei suoi obiettivi in questa notizia spiegando che la Visita studio avrebbe portato a Foggia 24 operatori giovanili (educatori, antropologi, psicologi, operatori sociali, mediatori interculturali ecc..) da ben 6 paesi diversi, tre lato occidentale (Spagna, Francia e Italia) e tre lato orientale (Romania, Bulgaria e Turchia).

Le attività e le visite realizzate dal 28 settembre al 5 ottobre hanno costituito un’incredibile occasione di studio e di confronto sulla realtà dell’immigrazione sia in provincia di Foggia che in tutt’Europa, andando ben oltre le solite schematizzazioni, superficialità e argomentazioni prive di conoscenze frutto di un’esperienza sul campo.

I partecipanti sono riusciti ad indagare a fondo e fare esperienza diretta di questioni delicatissime ancora poco note nel nostro continente, come il Caporalato, lo sfruttamento dei migranti nel lavoro nei campi, le difficoltà affrontate quotidianamente dai numerosi operatori e volontari coinvolti in attività di aiuto, le problematiche legislative e la dignità e vitalità della maggior parte dei migranti incontrati in luoghi come Casa Sankara e il Ghetto di Borgo Mezzanone (la cosiddetta “Pista”).

Questo è stato possibile grazie alla disponibilità e al cuore degli esperti presenti in tutto il foggiano che si sono fatti coinvolgere da subito in questo progetto, raccontandoci le loro esperienze o accompagnandoci e sopportandoci nelle visite programmate.

L’elenco dei ringraziamenti è certamente più lungo, ma in questo post speriamo di ricordare almeno i principali.

Innanzitutto dobbiamo ringraziare Cornelia Hunger e Vito Pastore del Villaggio Don Bosco che è stata la nostra base per l’intera durata della visita studio (inclusi Rosa, Elena e Pasquale che hanno egregiamente provveduto a sfamare l’intera troup!).

Una delle visite più importanti del nostro percorso è stata a Casa Sankara – Associazione Ghetto Out. Non sarebbe stata possibile senza la disponibilità di Hervé Latyr FayeMbaye Ndiaye e Assunta La Donna.

A Casa Sankara abbiamo avuto la possibilità di conoscere le attività di una delle associazioni più attive a San Severo, il Baobab, grazie all’intervento di Mariantonietta RubinoLucia Ceglia, che ci hanno portato anche prodotti di artigianato africano e del commercio equo e solidale.

Altra visita importantissima è stata quella che ci ha permesso di conoscere la realtà del Progetto Io Ci Sto (che ormai si svolge da moltissimi anni nei ghetti del foggiano). Il tutto è stato possibile grazie all’accoglienza deliziosa riservataci presso la Casa della Carità di Manfredonia da Don Stefano Mazzone e Padre Luis Hernan Olivos Aguilar. La loro esperienza è stata enormemente arricchita dalla testimonianza di Dina Diurno, responsabile Caritas di Borgo Mezzanone.

La visita più delicata è stata quella all’interno del Ghetto “La Pista” a Borgo Mezzanone. Una visita neppure immaginabile per un gruppo di 24 persone mai entrate prima senza la preparazione e il supporto di chi il Ghetto lo conosce bene e lo frequenta abitualmente per difendere i diritti delle persone che lo abitano. La nostra “chiave” di accesso è stato Raffaele Falcone della Flai-CGIL. Senza di lui non sarebbe stata possibile l’esperienza più significativa di questo progetto. Non solo ci ha accompagnato nell’ingresso al Ghetto, in cui siamo stati aiutati anche dalla presenza di due suoi collaboratori Adriana e Bajanghe, ma ci ha anche dato una testimonianza del suo complesso lavoro con un lungo intervento al Villaggio Don Bosco.

Al rientro da Borgo Mezzanone ci siamo fermati a Foggia per conoscere l’attività di Avvocato di Strada e della storica associazione Fratelli della Stazione. L’estrema disponibilità e competenza di Rossella Ciavarella e Filomena Guerrieri, (arrivate grazie al supporto dell’inimitabile Claudio De Martino) hanno permesso di chiarire anche tante problematiche complesse a cui i migranti e i senza dimora in generale sono sottoposti.

Altre testimonianze di estrema importanza sono invece arrivate da persone che ci sono venute a raccontare la loro esperienza direttamente al Villaggio Don Bosco.

Emiliano Moccia ha spiegato nel dettaglio, dal punto di vista di chi è attivo da decenni nel territorio foggiano, come anche il giornalismo può sfruttare e lucrare sui migranti.

Sergio Colavita e Donatella Ferrara, invece, sono venuti a raccontarci le attività a favore dei migranti che vengono svolti, anche nel foggiano, da una ONG delle più note come Emergency.

Elma Placido, invece, educatrice presso lo stesso Villaggio Don Bosco, ha incontrato il gruppo per spiegare gli obiettivi, le funzioni e le attività attualmente svolte nel centro fondato da Don Michele de Paolis, figura indimenticabile in tutta la Capitanta per la sua vicinanza ai giovani e agli emarginati.

La presentazione del nostro progetto, invece, si è resa possibile grazie al supporto di Antonio Stasi di VàZapp, delegato alle Relazioni Internazionali per il Dipartimento di Agraria dell’ Università di Foggia. Oltre a raccontare il nostro progetto e le opportunità offerte dal programma Erasmus Plus a un gruppo di giovani studenti foggiani, abbiamo anche conosciuto, grazie ad Antonio, l’attività internazionale dell’Ateneo.

Nicola Saracino ci ha aperto le porte della struttura di Parco Città, in cui abbiamo potuto celebrare la consegna degli YouthPass, i certificati di apprendimento non formale, che abbiamo consegnato a tutti i partecipanti.

Non possiamo dimenticare il Centro Servizi per il Volontariato di Foggia, che ha gentilmente e puntualmente diffuso le notizie relative al nostro progetto.

Oltre a tutti loro, per la riuscita del progetto, dobbiamo sicuramente ringraziare Valentina Zocca, una formidabile storyteller di Venezia, che ha svolto delle sessioni di storytelling lungo tutto il corso del progetto, facendo capire a tutti i partecipanti come sia possibile “raccontare una storia diversa” su posti come i ghetti e le atre realtà “apparentemente” disumane che abbiamo visitato.

Un piccolo “assaggio” del nostro progetto è contenuto in questo video realizzato grazie a Chiara Musu di Homologos.

Last but not least, grazie a tutti i partecipanti. Non sono stati semplicemente i partecipanti di una visita studio, ma persone coinvolte al 100% nella realtà che abbiamo incontrato. Si sono creati legami profondi come in una famiglia. Siamo certi che l’esperienza che hanno fatto la distribuiranno in tutti i loro contesti portando frutti di competenza, tolleranza, comprensione, integrazione e umanità in tutt’Europa.